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"PerchΘ negarlo? Quello di Gamelot Φ certo un castello un po' speciale. Io, Re Ludo I║, lo feci costruire ai tempi del Grande esodo e ci vivo circondato da donne e uomini dalle virt∙ rare e dalle abilità un po' bizzarre. Ciascuno di essi ha una mansione specifica, ma tutti sono accomunati da una precisa consapevolezza: per svolgere bene un compito Φ necessario essere creativi, cioΦ far lavorare insieme intelligenza e fantasia. Ebbene, che io sappia, per acquisire e conservare tale facoltα esiste un solo modo: giocare. Cos∞ ognuno dei miei sudditi, in un modo o nell'altro, si adopera per la vita del gioco nel gioco della vita. Non si stupisca dunque chi, visitando il mio castello, trovi un arciere intento a costruire una pista per le biglie, il capomastro alle prese col modello di una strana macchina volante, il camerlengo immerso in un gioco fatto di conchiglie. Avvicinandosi e parlando con loro scoprirebbe una semplice veritα: perseguono il piacere e, intanto, allenano la mente." |
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